Il Gioco autonomo

Il Gioco autonomo

Il Gioco autonomo

Una preziosa opportunità per i bambini e i loro genitori

 

Gioco autonomo e opportunità

I bambini devono poter imparare a giocare da soli, sin da piccoli, perché questa si configura come una preziosa opportunità attraverso cui allenare e sviluppare immaginazione, fantasia, creatività, capacità di problem solving e indipendenza. Attraverso il gioco libero, infatti, il bambino ha la possibilità scegliere, impegnarsi in un'attività e autogestirsi in maniera indipendente senza l'interazione della persona adulta. Talvolta però, per noi adulti, osservare il bambino giocare da solo, in silenzio, risulta difficoltoso: è come se emergesse uno strano senso di colpa che ci porta ad intervenire con una parola, un commento, con la nostra “intromissione” in quel momento così importante, delicato, serio.

“Giocare è una cosa seria” diceva Ugo Morelli e non c’è niente di più vero, questo perché attraverso il gioco, il bambino ha la possibilità di:

·       Stabilire in autonomia regole, obiettivi, strategie e alternative;

·       Allenare le competenze di problem solving ovvero sia la capacità di trovare soluzioni ai piccoli problemi;

·        Alimentare il senso di autoefficacia e dunque la sicurezza verso sé e le proprie capacità;

·       Favorire l'indipendenza sociale;

·       Favorire la calma e la capacità di autoregolarsi;

·       Permettere di capire cosa piace e cosa no, alimentando così la consapevolezza di sé.

Non da meno, attraverso i momenti di gioco autonomo, il bambino garantisce al genitore la possibilità di ritagliarsi un momento per sé, per rilassarsi sul divano, portare avanti le faccende domestiche, concedersi un caffè. Ti sembra poco?

Inizia a rivalutare questi momenti, non più come tempo in solitudine bensì come preziose opportunità di crescita da garantire.

 

Perché non tutti i bambini sembrano riuscire a giocare in autonomia?

La propensione del bambino a giocare in maniera autonoma può dipendere dalle abitudini in famiglia, dal rapporto con i genitori e dal temperamento del bambino stesso. Ci sono però alcune piccoli accorgimenti che possiamo mettere in atto per incoraggiare il bambino a giocare da solo.

 

7 consigli pratici per incoraggiare il gioco autonomo

1. Scegli giochi appropriati e di qualità: le proposte sono adeguate se tengono conto dell'età e degli interessi del bambino, non richiedono l'intervento dell'adulto e sono stimolanti (più avanti ti darò qualche suggerimento).

2. Invita al gioco; scegli insieme a tuo figlio un'attività o gioco da fare in quel momento permettendo di proseguire in maniera autonoma.

3. Non intervenire o correggere; evita di  porre troppe limitazioni e regole. Il gioco autonomo deve essere libero in tutti i sensi.

4. Predisponi l’ambiente in modo tale che possa invitare al gioco: disponi i giochi ad altezza bambino, ordinati e ben in vista sulle mensole o un mobile aperto. Seleziona il materiale di gioco con cura e ricorda di non mettere a disposizione tutto e subito.

5. Effettua la rotazione dei giochi; pochi giochi a disposizione da ricambiare periodicamente (ogni settimana ad esempio) di modo da mantenere sempre attivo l'interesse del bambino.

6. Concedi momenti di noia. Tendiamo a vedere la noia come uno spazio vuoto da riempire necessariamente ma non è così. Regala a tuo figlio momenti di noia che gli permetteranno di mettersi alla prova, far emergere abilità, competenze, gusti, consapevolezze.

7. Se vuoi che tuo figlio giochi in maniera autonoma non dimenticarti di concedere momenti di gioco condiviso e di qualità. Trova il giusto equilibrio e compromesso!

 

Idee per alcune proposte di gioco tra autonomia e condivisione

Come già avrai capito, se vuoi stimolare il tuo bambino a giocare in maniera libera e autonoma devi selezionare con cura i materiali a sua disposizione.

Evita i giochi passivi (ad esempio quelli a batterie) e tutti quelli non adatti all’età del bambino oppure i mai utilizzati, questo perché tali materiali faciliteranno la richiesta del tuo aiuto e intervento.

Privilegia piuttosto giochi aperti, destrutturati. Il gioco destrutturato non ha strutture, regole legate al concetto stesso di "gioco". Lascia spazio alla creatività, alla fantasia e immaginazione. Oggetti di uso quotidiano come tappi, bottiglie, coperchi, mestoli o derivanti dalla natura come pigne, conchiglie ecc fanno parte del gioco destrutturato: materiali che, indubbiamente, ognuno di noi ha in casa e a costo zero!

Anche i giochi in scatola possono configurarsi come validi alleati. Il puzzle, ad esempio, può essere un'attività da svolgere sia assieme sia, con il tempo, in totale autonomia. Dopo aver preso confidenza con il materiale e l'attività da compiere il bambino potrà ricomporre le immagini in completa autonomia grazie agli incastri auto correttivi. Ti lascio alcuni esempi di puzzle ideali per i bambini con età compresa tra i 2 e i 5 anni!

 

 

Puzzle8+1 My Farm

Un puzzle composto di tessere double-face che si prestano quindi a due differenti livelli di difficoltà. In un primo momento il bambino potrà comporre il puzzle composto da 4 tessere. In seguito, si potranno anche disporre tutti i tasselli sul piano di gioco e comporre l'intero puzzle formato dall'assemblaggio delle 8 tessere



ProgressivePuzzle 8

8 puzzle a difficoltà progressive (2-4-6 pezzi) da proporre gradualmente a seconda dell'età del bambino. Adatto dai 2 ai 5 anni.

 


Poiché il gioco autonomo può essere favorito solo se prevista la possibilità di condividere momenti di qualità insieme, ecco una semplice attività da poter fare con tuo figlio!

 

Flashcards Montessori Emozioni e Azioni

12 tessere dedicate al corpo umano, 11 alle emozioni e 13 alle azioni. Diversi suggerimenti di giochi e attività che vanno dai più semplici, adatti per il target 1-2 anni, ai più difficili per i bambini di 3-4 anni.

Un gioco in scatola che favorisce il dialogo e l’interazione bambino-adulto, lo sviluppo del linguaggio, la competenza emotiva e la conoscenza di sé. Attraverso la proposta di giochi di movimento può anche trasformarsi in un’occasione motoria in cui esprimere la propria fisicità.

 

E adesso? Non ci resta che giocare!

 

 

 

Dott.ssa Chiara Concordi

Educatrice Pedagogista specializzata in Educazione Emotiva

@dolci_consiglidipedagogia

info@chiaraconcordi.com

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